mercoledì 12 gennaio 2011

Recensione: Wonder Woman – La notte più profonda

Il personaggio della bella amazzone è sempre stato un’icona gay fin dall’inizio della sua carriera: i suoi aspetti bondage (il lazo della verità) e la sua fiera determinazione hanno fatto sì che fin dalla sua creazione, Wonder Woman risultasse molto più ambigua di tanti supereroi in costume e, in quanto unica eroina, affascinante per tutti i tipi di pubblico.
Nonostante il suo essere icona, la principessa Diana in Italia ha ricevuto alterne fortune e non è mai stata apprezzata a dovere, al contrario delle due altre icone della Trinità DC, ossia Batman e Superman.

 
In quanto icona, la bella amazzone non poteva non essere protagonista anche di un Tie-in con La notte più profonda, il cross-over di casa DC che sta letteralmente distruggendo le vite dei supereroi.
Ci troviamo nel bel mezzo di uno dei momenti più bui della storia dell’universo DC: la profezia della “Notte più oscura” sta per avverarsi. Questa profezia è uno dei punti chiave del mito delle Lanterne Verdi e anche se nessuna tra le Lanterne ha mai voluto dar credito alla cosa, adesso è arrivato il momento nel quale verranno decimati.
Secondo la profezia, ai due corpi esistenti (lanterne e Sinestro) se ne sarebbero aggiunti altri cinque, ognuno guidato da una determinata emozione, e questo avrebbe significato la fine dell’universo.
Nel volume dedicato a Wonder Woman, la nostra eroina si trova a combattere contro Maxwell Lord, resuscitato (come molti degli eroi e criminali DC) e intenzionato a vendicarsi di lei che gli aveva spezzato il collo.
In breve, Wonder Woman è posseduta dall’anello nero, diventando malvagia, ma la sua vera natura si risveglierà ben presto acquisendo l’anello Viola degli Zaffiri Stellari, la “controparte” femminile delle Lanterne verdi.
Cosa potrà mai accadere da questo momento a Diana ora portatrice dell’anello degli Zaffiri Stellari?

Questo ciclo di Wonder Woman è un gioiellino sia di sceneggiatura (anche se per capire appieno alcuni passaggi è necessario leggere La notte più profonda) che di disegni, quindi un bel 9 alla storia di Greg Rucka (Batwoman vi dice nulla?) e un bel 10 ai disegni di Nicola Scott e alle splendide cover che troverete all’interno dell’edizione italiana.

Il volumetto, nell’edizione tipica degli spillati di casa planeta, è  ben confezionato, ben stampato e soprattutto ben tradotto e adattato, cosa che fin dagli esordi la casa editrice non è mai riuscita a far bene. Forse il cambio di service ha giovato davvero alle edizioni, che speriamo si mantengano così di buon livello. Ma soprattutto, speriamo che Wonder Woman torni da protagonista sugli scaffali delle librerie italiane.

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